La portulaca è una di quelle pochissime piante in grado di soddisfare le esigenze dei più disparati amanti del green, dai fan delle piante grasse a quelli delle fiorite, passando per gli inesperti. Si tratta di una succulenta infatti, appartenente alla famiglia delle Portulacaceae, originaria dell’America del sud e dell’Africa. Molto interessante l’origine del suo nome; portulaca deriva infatti, dal termine latino portula ovvero “piccola porta”, in riferimento al suo frutto che si apre tramite un piccolo coperchio, molto simile a una porticina. La pianta non è solo ideale per gli esterni, ma anche per la coltivazione in ogni tipo di vaso. I fiori fanno la loro comparsa da fine maggio, inizi di giugno e sono variamente colorati, con petali dalla consistenza stropicciata, che sbocciano di notte. Il fogliame è verde brillante, di forma cilindrica. Predilige esposizioni soleggiate o di semi ombra. Le irrigazioni vanno effettuate solo quando il terreno risulta completamente asciutto, con acqua tiepida. Di fatto, sopporta la mancanza d’acqua ma non i ristagni. Richiede una concimazione liquida ogni quindici giorni nei mesi più miti, da diluire nell’acqua di irrigazione. Nella coltivazione in piena terra non ha particolari esigenze di substrato. Per la coltivazione in vaso invece, occorre prediligere terreni ben drenati. Si tratta di una pianta molto interessante sotto il profilo medico; è nota alla medicina cinese già dal 500. Vanta infatti, tante proprietà tra cui quelle rinfrescanti e diuretiche.