La macchia mediterranea è un compendio ricco e quantomai scontato di profumi, colori e forme. Ricreare un’ambientazione che ne rievochi i sentori si può, a partire da poche varietà, semplici da coltivare. Se le fiorite solitamente subiscono le mode del momento e richieste di mercato via via diverse, le aromatiche delle coste che affacciano al Mediterraneo riescono sempre a non deludere e a creare ambientazioni esterne ricche di eleganza. Protagonista dell’articolo di oggi è il mirto, uno dei protagonisti della macchia. Questa pianta appartenente alla famiglia delle Mirtacee, può essere adoperata sia come siepe coprente che come aromatica ornamentale, grazie anche alle sue abbondanti infiorescenze bianche. Ha un portamento cespuglioso piuttosto ordinato e vanta un bel fogliame fitto aromatico di colore verde intenso e di forma ovale. Può arrivare a sfiorare i tre metri d’altezza. Le infiorescenze fanno la loro comparsa dalla primavera sino all’autunno. A queste seguono i frutti, delle bacche scure, commestibili dalle quali si produce l’omonimo liquore.
Con poche attenzioni colturali il mirto è in grado di garantire massimi risultati ornamentali. È necessario tenerlo in posizione soleggiata. Le irrigazioni devono essere regolari e attente evitando perentoriamente i ristagni idrici. Qualora fosse necessaria, la concimazione andrà somministrata in autunno. Il terreno ideale deve essere ben drenato.
Il mirto è una pianta antichissima, che come tale ha vissuto numerosi significati ad essa associati, quasi tutti accomunati dalla figura femminile. La pianta infatti ne è stata sempre associata.