Sono da esterno per svariati motivi: sono grandi, sviluppano delle radici molto profonde o addirittura in certi casi sono tossiche (seppur bellissime). Ecco tre esempi di piante che non potranno mai trovare spazio all’interno.

Oleandro

Nel compendio delle piante 100% da esterno, l’oleandro occupa certamente la prima posizione. Anzitutto per l’enorme tossicità. La pianta richiede un’esposizione soleggiata e temperature di coltivazione miti. Durante la fioritura va irrigata copiosamente. Tollera condizioni anche estreme, infatti spesso trova spazio nell’arredo urbano o addirittura in autostrada, ambienti non esattamente ideali per le piante, ma comunque ben tollerati dall’oleandro.

Pennisetum

Nell’ambito delle cespugliose c’è invece il pennisetum, che in teoria non avrebbe alcun senso se riposto all’interno e perderebbe molto potenziale decorativo, che invece viene valorizzato da un contesto esterno. Proprio in giardino produrrà delle spighe piumose che valorizzeranno maggiormente il portamento, molto simile a una morbida nuvola.

Metrosideros

Questa è una pianta che in natura raggiunge dimensioni ragguardevoli. Si tratta di un’arbustiva di origine australiana, che sviluppa una chioma enorme da cui sbocciano nei mesi più miti delle infiorescenze dai colori rossastri, molto intensi. I fiori hanno l’aspetto soffice di una piuma. Chiaramente date queste caratteristiche, richiede un’esposizione di pieno sole e riparo dal freddo. Le irrigazioni dovranno avvenire solo quando il terreno risulta completamente asciutto.