Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Lauraceae originaria dell’Asia minore ma ormai ampiamente coltivate nei paesi che affacciano nel Mediterraneo da tantissimo tempoo.

Deve il suo nome al termine latino Laurus che significa “nobile”. Cresce spontaneo su molte zone costiere del sud Italia specialmente in Sicilia.

E’ ampiamente adoperata come pianta aromatica protagonista con il suo intenso profumo di ricette e di cotture speciali. Ma, spesso grazie al suo portamento e alle sue caratteristiche a cespuglio viene scelta come pianta ornamentale.

Il lauro è una pianta a portamento arbustivo, cespugliosa che in casi favorevoli può superare i dieci metri di altezza.

E’ caratterizzato da corteccia di colore scuro, liscia e da rami piuttosto fitti e sottili. Il fogliame è di forma lanceolata, verde intenso, di consistenza spezza e dai bordi ondulati, con ghiandole resinose fonte del caratteristico odore intenso. All’inizio della primavera produce delle infiorescenze. Nei mesi di ottobre e novembre producono delle bacche dal colore scuro.

E’ una pianta che si adatta bene a svariate condizioni climatiche. Pertanto può essere coltivata sia all’esterno che in casa. E’ idonea sia per la coltivazione in piena terra che in vaso. Anche l’esposizione può essere sia in pieno sole sia in luoghi ombreggiati. Tollera temperature per lo più miti.

Le irrigazioni devono essere sporadiche, da effettuarsi solo qualora il terreno risulti troppo asciutto. Gradiscono un substrato che sia ben drenato. A partire dai mesi più miti fino alla fine dell’estate la pianta va concimata ogni quindici giorni con un prodotto liquido da diluire all’acqua di irrigazione.

Questa pianta è sempre stata considerata nei secoli una pianta nobile, pertanto in epoca romana veniva piantata nei giardini imperiali e cingeva le teste degli imperatori. Nel Medioevo poi è stata invece adoperata per cingere il capo di poeti e letterati, avvicinandosi sempre di più al significato di “laurea”.