Il macro progetto riguardante le rappresentazioni floreali nel campo dell’arte continua con una nuova sorprendente iniziativa. Dopo aver sondato nei meandri della letteratura, dalla poesia alla prosa, adesso è giunto il momento di “sperimentare”. Il connubio fiori e arte può sembrare, infatti, davvero automatico e diretto. Le parole e la bellezza delle corolle, volentieri si sono già fuse insieme nella storia, con un risultato quasi inevitabilmente efficace. Ma, cosa accadrebbe se fosse il corpo umano, con il suo intreccio di fasci muscolari a dover rendersi interprete del linguaggio dei fiori? L’esito del quesito è rappresentato proprio dall’iniziativa che prende il via oggi, frutto dell’esperimento avvenuto giorni fa in azienda, che ha visto corpi e fiori congiungersi. Il fiore prescelto è stato la poinsettia, che adesso inonda di rosso vermiglio le serre Auricchio, prima di trovare posto nelle case imbandite di tutta Italia. Ma, bisogna andare oltre il significato puramente “festivo” di questa pianta. La poinsettia, infatti, da sempre emblema di rinascita, non è tanto nota e apprezzata per i suoi fiori, quanto per le sue “brattee” colorate, ovvero per cio’ che avvolge il fiore vero e proprio, per la sua conformazione botanica. La poinsettia è una pianta quindi molto più simile a un corpo umano di quanto si possa pensare. Il corpo, infatti, per natura, si rinnova continuamente, nell’età, nelle espressioni facciali, nei sentimenti, nell’operatività. Mai questa “brattea” rimane uguale a se stessa, nemmeno quando si esprime artisticamente, come nel caso della danza, quando si rende così apprezzabile all’occhio che l’ammira. Guai a ripetersi.
La riuscita dell’esperimento di fondere insieme creature così diverse, sarà il pubblico a decretarla. Resta il fatto, che il corpo umano a contatto con la natura mai ne resta indifferente, ma ne subisce un’influenza sempre positiva. E così è stato nell’esecuzione del nuovo progetto: se i fiori potessero esprimersi sceglierebbero il linguaggio del corpo. Buona visione.