Parola d’ordine viola, elettrico, carico, in grado di trasmettere energia al primo sguardo. In due formati botanici differenti: quello della campanula catharina e quello della lithodora Auricchio & Sons. Anche in questo caso si tratta di due piante apparentemente simili per colore e per fioritura, ma con delle differenze sostanziali che andrebbero analizzate per non avere sorprese nel post vendita.
Campanula catharina
Una pianta di origine europea ideale per qualsiasi utilizzo, in primis per quello ornamentale di giardini e aiuole. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Campanulaceae, con poche o quasi nessuna avvertenza colturale. Si adatta a qualsiasi tipo di esposizione, prediligendo quella non troppo calda. In linea di massima però, tollera meglio periodi di siccità. Va irrigata infatti, ogni dieci giorni. Si può concimare con un prodotto granulare se riposta in piena terra, con una periodicità più ampia, o con un prodotto liquido da diluire nell’acqua di irrigazione una volta al mese. Non ha bisogno di particolari terreni, se non ben drenati.
Lithodora
Per restare nella stessa variante di colore ma con un formato floreale differente, c’è la lithodora una pianta mediterranea appartenente alla famiglia delle Boraginacee. Si tratta di una pianta ideale soprattutto per riempire fioriere o balconi particolarmente soleggiati, in quanto la pianta sopporta molto bene il caldo. Il fiore si presenta a cinque petali, molto simile a una stella. Anche il fogliame è un’importante differenza dalla campanula, in quanto è lineare e verde scuro. Richiede un’esposizione soleggiata. Le irrigazioni non dovranno essere troppo frequenti. Può essere concimata ogni tre mesi con un prodotto granulare. Il suo terreno ideale deve essere ben drenato.