Pianta “spartiacque” tra un’aromatica e una varietà verde, il laurus è una di quelle pochissime piante mediterranee che possa vantare una posizione pienamente autonoma rispetto a un uso gastronomico. Questa pianta di fatto, si presta ottimamente per riempire siepi ben accestite e isolanti o per diventare un semplice arbusto decorativo e aromatico. Il Laurus Nobilis, noto anche come alloro, appartiene alla famiglia delle Lauraceae e ricopre ormai ampia parte del panorama costiero mediterraneo di cui è originario, sebbene si diffonda in quelle zone meno secche dove le temperature sono più elevate. La pianta in natura può arrivare a superare i cinque metri di altezza. Si tratta di esemplari dioici, ovvero divisi in piante che producono fiori femminili e quelli con fiori maschili. I primi alla produzione di fiori fanno seguire la produzione di bacche scure.
L’arbusto si presenta molto ramificato e vanta una corteccia scura. Dai rami si sviluppa un fogliame piuttosto vigoroso, tondeggiante, di colore scuro e consistenza coriacea, dotato dell’inconfondibile profumazione.
Per una coltivazione ottimale richiederà qualche ora al giorno di luce diretta del sole. Sopportano anche facilmente le temperature più rigide. Il laurus richiede poca acqua per crescere al meglio e sarà preferibile evitare ristagni idrici. Basterà limitarsi a due irrigazioni a settimana in caso di assenza di piogge. La concimazione è consigliabile solo quando la pianta viene messa a dimora; in tal caso andrà somministrato un prodotto organico sul fondo. L’alloro si adatta a ogni tipo di terreno, ma è preferibile sceglierne uno leggero e ben drenato.